Vademecum disturbi alimentari e suggerimenti utili per i familiari

Centro Regionale per la Cura dei Disturbi dell'Alimentazione e del Peso di Chiaromonte - Azienda Sanitaria Locale di Potenza


 
I disturbi dell’alimentazione
 

I disturbi dell’alimentazione possono essere definiti come persistenti disturbi del comportamento alimentare o di comportamenti finalizzati al controllo dell’alimentazione, del peso, e delle forme corporee che danneggiano la salute fisica o il funzionamento psicologico e che non sono secondari a nessuna condizione medica o psichiatrica conosciuta” [Fairburn C.G. e Harrison P.J.(2003)]

CLASSIFICAZIONE SECONDO IL DSM-V

  • Anoressia nervosa
  • Bulimia Nervosa
  • Binge Eating Desorder
  • Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (Ortoressia, Anoressia inversa)
  • Altri disturbi specifici della nutrizione e dell’alimentazione
  • Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione non specificati

L’ANORESSIA NERVOSA si caratterizza per:

  • Restrizione alimentare o dieta ferrea (AN), apporto energetico ristretto rispetto al fabbisogno energetico giornaliero.
  • Basso peso, peso inferiore del minimo normale.
  • Intensa paura di ingrassare o aumentare di peso, o comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso nonostante esso sia basso 리커버리.
  • Iperattività fisica, eccessivo movimento fisico.
  • Anomalia nel modo in cui è percepita la propria immagine corporea (immagine di sé distorta) e il peso reale.
  • Persistente perdita di capacità di valutare la gravità dell’attuale peso corporeo.
  • Inappropriata influenza del peso e della forma corporea sulla propria autostima.

       Ci sono due sottotipi:

  • con restrizione negli ultimi tre mesi
  • con abbuffate/condotte di eliminazione negli ultimi tre mesi 리쌍 5집.

La BULIMIA NERVOSA si caratterizza per:

  • Abbuffate compulsive con vomito ,almeno una volta a settimana negli ultimi tre mesi.
  • Ideazione ossessiva su cibo, peso e corpo.
  • Ricorrenti comportamenti di compenso mirati a prevenire l’aumento di peso (vomito auto-indotto, abuso di lassativi e diuretici, digiuno o eccessivo esercizio fisico)
  • Sensazione di essere grassi (AN e BN). 
  • Rabbia prima dell’abbuffata e sensi di colpa dopo il vomito.

Il BINGE EATING DISORDER si caratterizza per:

  • Abbuffate compulsive senza condotte di eliminazione, almeno una volta a settimana negli ultimi tre mesi 왕좌의 게임 시즌8 6화 다운로드.
  • Sensazione di perdere il controllo sull’atto di mangiare.
  • Voracità nel mangiare in un tempo circoscritto una quantità di cibo che è indiscutibilmente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo in circostanze simili.
  • Mangiare fino ad avere la sensazione dolorosa di troppo pieno e, non avendo, a volte, nemmeno fame.
  • Disforia nell’umore.
  • Mangiare e abbuffarsi di nascosto, anche di notte, a causa dell’imbarazzo per le quantità di cibo ingerite.
  • Incapacità a riconoscere e regolare le emozioni.
  • provare disgusto di sé, disapprovazione, o intensa colpa dopo aver mangiato troppo 다운로드.

Il DISTURBO EVITANTE/RESTRITTIVO dell’assunzione di cibo si caratterizza per:

  • Significativa perdita di peso o nei bambini incapacità a raggiungere il peso relativo alla crescita.
  • Significativa carenza nutrizionale
  • Dipendenza dalla nutrizione enterale o da supplementi nutrizionali orali.

        Nel DSM-V vengono fatte rientrare in questo capitolo:

  • Reverse Anorexia: autopercezione di gracilità, eminentemente maschile; abuso di integratori, anabolizzanti e diete iperproteiche, esercizio fisico compulsivo.
  • Ortoressia: ossessione per il “cibo sano”, focalizzazione sulla “qualità” del cibo, evitamento ossessivo dei cibi non controllati, evitamento delle situazioni sociali che espongono al non controllo del cibo 너 사용법.

ALTRI DISTURBI SPECIFICI DELLA NUTRIZIONE O DELL’ALIMENTAZIONE:

  • Anoressia Nervosa Atipica: sono soddisfatti tutti i criteri eccetto che, malgrado un’importante perdita di peso, questo si mantiene dentro o sopra il range normale
  • Bulimia nervosa a bassa frequenza e/o a durata limitata
  • Binge Eating a bassa frequenza e/o a durata limitata
  • Disturbo Purgativo: comportamento purgativo ricorrente per modificare peso e forma del corpo in assenza di binge eating
  • Night Eating Syndrome: ricorrenti episodi di alimentazione notturna, dopo il risveglio, o eccessivo consumo di cibo dopo il pasto serale, causati da disagio o disturbo.

PICA: persistente ingestione di sostanze non alimentari per un periodo di almeno un mese, non appropriata rispetto al livello di sviluppo.

DISTURBO DI RUMINAZIONE: ripetuto rigurgito di cibo per un periodi di almeno un mese. Il cibo può essere rimasticato, ringoiato o eliminato. Il cibo può essere rimasticato, ringoiato o eliminato; il comportamento non è dovuto ad una condizione gastrointestinale associata o ad un’altra condizione medica generale 생쥐송 다운로드.

CAMPANELLI DI ALLARME

Quando sono presenti alcuni dei seguenti atteggiamenti si può sospettare la presenza latente di un disturbo del comportamento alimentare:

  • Preoccupazione ossessiva per l’alimentazione, il peso e le forme corporee.
  • Restrizione (si saltano i pasti, si eliminano i cibi in base alle calorie, si digiuna).
  • Consumo eccessivo o restrittivo di acqua.
  • Fare il calcolo delle calorie prima, durante e dopo i pasti.
  • Dare eccessiva ed esclusiva importanza al peso, alle forme corporee e all’alimentazione per autovalutarsi come persona.
  • Fare un esercizio fisico soltanto per perdere calorie(iperattività) 다운로드.
  • Fare uso eccessivo di diuretici, lassativi o “gomme da masticare”.
  • Fare una dieta “fai da te” eliminando sostanze importanti per l’energia corporea eliminando alcuni pasti della giornata. • Fare abbuffate al di fuori dei pasti,anche di notte.
  • Avere sensi di colpa dopo aver mangiato.
  • Provocarsi il vomito o desiderarlo dopo aver mangiato.
  • Avere continui pensieri ossessivi sul cibo.
  • Il ciclio mestruale è assente o irregolare.
  • Avere un’intensa paura di ingrassare 멜로망스 선물 mr.
  • Evitare il contatto fisico con gli altri e avere la sensazione di essere grassi.
  • Il tono dell’umore è basso e/o tendente all’irritabilità.
  • Iper-responsabilità e controllo sugli altri membri della famiglia.
  • Difficoltà a prendersi cura di sé.
  • Tendenza ad assumere atteggiamento perfezionistico(studio,lavoro..ecc).
  • Tendenza all’isolamento o al ritiro sociale.
  • Isolarsi dagli altri e avere vergogna di uscire per paura del giudizio altrui sul proprio corpo 다운로드.
  • Ricercare l’approvazione degli altri sulla propria fisicità e non su caratteristiche di personalità.
  • Avere difficoltà di parlare dei propri problemi con gli altri.
  • Subito dopo i pasti si recarsi in bagno e fermarsi per molto tempo.
  • Trascorrere molte ore (sia di giorno che di notte) facendo iperattività ( lunghe passeggiate, molte ore di sport,si sta sempre in piedi,…)
  • Avere un rapporto ossessivo con la bilancia.

Suggerimenti utili per i familiari

I disturbi del comportamento alimentare sono una vera e propria malattia, per tanto non vanno sottovalutati ma affrontati con un adeguato percorso riabilitativo chiedendo l’aiuto professionale di esperti che si occupano di Disturbo del Comportamento Alimentare 다운로드.

Suggerimenti utili:

  • Non “opprimere la persona con atteggiamenti di controllo,ansia e preoccupazioni per la propria situazione psicofisica.
  • Non attuare tentativi terapeutici di autoprescrizione nè tanto meno cercare di tirare su il morale, facilitare invece l’espressione delle emozioni vissute.
  • Non dare soluzioni o consigli affretati ma rivolgersi ad esperti.
  • Non pretendere di avere la soluzione per ogni “sbalzo d’umore”, nè farsi coinvolgere da questi.
  • Stimolare e riconoscere comportamenti positivi.
  • Non effettuare nessun tipo di considerazione circa i comportamenti della persona,sulla qualità e quantità del cibo ( non mangi affatto, mangi troppo… )sarebbe opportuno seguire un piano alimentare proposto da esperti.
  • Cercare di capire e affrontare il problema parlandone insieme.
  • Comunicare in modo diretto le proprie emozioni,senza paura delle conseguenze sui propri familiari.
  • Motivare e valorizzare la loro autostima.
  • Non rinunciare alla vita sociale assecondando l’isolamento della persona che esprime il suo disagio psicologico.
  • Per assicurarsi di non perdere il controllo, “le ragazze” tendono a pesarsi più volte in un giorno; di conseguenza evitare un rapporto “dipendente” con la bilancia.
  • Non considerare i disturbi dell’alimentazione come una patologia di cui vergognarsi e da tenere nascosti, né tanto meno sottovalutarla.